Una nuoVA VALPOLCEVERA CON PARCHI, PISTA CICLABILE E PIAZZA DELLA MEMORIA.
Nel progetto di ricostruzione del Morandi a Genova non poteva essere esclusa tutta l'area circostante il ponte. Ed ecco un progetto di rigenerazione urbana, per rilanciare tutta l'area della Valpolcevera coinvolta nel tragico crollo. Ci sarà una piazza della memoria al posto dei palazzi da demolire sotto il Morandi, oltre a spazi verdi, impianti sportivi, un insediamento produttivo “pulito” ad alta tecnologia in stile Campus, un viale alberato e una pista ciclabile. Sono i nuovi spazi immaginati per riqualificare, e in parte ricostruire, le zone della Valpolcevera interessate dalla costruzione del nuovo viadotto.
La Giunta comunale ha deliberato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e Demanio Simonetta Cenci, l’avvio di un progetto strategico, il Masterplan del Quadrante della Valpolcevera. Dopo il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018 e le pesanti ricadute su una parte di territorio strategica sia sotto il profilo produttivo che delle infrastrutture stradali e ferroviarie, il Comune di Genova promuove un disegno di rigenerazione urbana con interventi innovativi, da selezionare con diverse modalità attuative pubbliche e private, anche mediante specifici bandi di concorso. Il Masterplan ha come riferimento il vigente Piano Urbanistico Comunale e ne costituirà un approfondimento, anche in relazione alle esigenze sopravvenute a seguito del tragico evento.
Entro il mese di marzo 2019 verrà steso il disciplinare di gara e successivamente sarà definito un cronoprogramma. «La Valpolcevera - dice l’assessore Simonetta Cenci - svolge per Genova un ruolo fondamentale, per lo sviluppo produttivo ed economico della città, oltre che per le linee di comunicazione ferroviarie e stradali. Vogliamo promuovere un progetto di rigenerazione urbana smart, intelligente e pulita che coinvolga anche la parte collinare rappresentando un’occasione che permetterà di trasformare il crollo del ponte Morandi in una risorsa per tutto il territorio. Dobbiamo fare sì che l’area diventi definitivamente la grande risorsa di Genova e una nuova centralità urbana e territoriale».
Si tratta di azioni urbanistiche che riguardano le aree interessate dal crollo e il territorio limitrofo, per i quali sono in programma interventi di riqualificazione e miglioramento: aree di fondovalle interessate da insediamenti residenziali e produttivi,aree ferroviarie suscettibili di dismissione e i versanti collinari connessi fino ai crinali di Coronata a ponente e dei Forti a levante.
Sono complessivamente sei le azioni nel “quadrante”, quattro riguardano la sistemazione di aree e due sono interventi su “reti” (una pista ciclabile e la riqualificazione di via Fillak). Sulla sponda sinistra del Polcevera sorgerà, al posto delle abitazioni che dovranno essere demolite per la costruzione del nuovo ponte, una grande piazza che costituirà un simbolo di quanto accaduto e, nello stesso tempo, un segno tangibile della ricostruzione e della trasformazione. La piazza si “prolungherà” in una sequenza di spazi verdi riqualificati, con varie caratteristiche e destinazioni, che collegheranno il fondovalle con la collina soprastante fino al Sistema dei Forti.
Sulla sponda destra, nello spazio attualmente occupato dal cantiere per la ricostruzione del ponte, è prevista la creazione di un insediamento produttivo “verde”, una sorta di Campus che consolidi la nuova vocazione di Genova all’apertura verso la ricerca e la produzione innovativa sostenibile e hi-tech.
Per quanto riguarda il parco ferroviario del Campasso, che verrà parzialmente utilizzato per il trasporto delle merci dirette al porto, nella parte non più destinata all’uso ferroviario si ipotizza la realizzazione di spazi verdi con impianti sportivi, contribuendo alla riqualificazione del quartiere a monte.
Tutte le aree saranno collegate con una pista ciclabile. Il primo passo per lo sviluppo di tale disegno è stato un percorso di condivisione degli obiettivi con i diversi stakeholders, tra i quali la Regione Liguria, la Città Metropolitana, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, l’Autorità Portuale, l’Università degli Studi di Genova, Categorie e Ordini Professionali, le Ferrovie dello Stato e altri soggetti pubblici e privati portatori di interesse e di supporti qualificati.
La regia è affidata alla Direzione Urban Lab del Comune di Genova, che renderà anche disponibile la propria sede per ospitare giovani professionisti selezionati per borse di studio, istituite e finanziate da Ordini Professionali, Categorie Imprenditoriali, Enti di ricerca, proprio allo scopo di sviluppare studi sul tema della rigenerazione di questa porzione della Valpolcevera.
Parco del Ponte in Valpolcevera: il progetto vincitore. Boeri: «Alimentato solo da energie pulite»
Ora c’è l’ufficialità: sarà il Team di Stefano Boeri Architetti / Metrogramma / Inside Outside (Stefano Boeri, Andrea Boschetti, Petra Blaisse) con Mobility in Chain, Transsolar, Tempo Riuso, H&A Associati, Laura Gatti, Luca Vitone, Secondo Antonio Accotto, a realizzare il Masterplan di rigenerazione del Quadrante Val Polcevera e del nuovo parco urbano, denominato Il Parco del Ponte. Tanto verde nel Parco del Polcevera, il primo quartiere in Europa autosufficiente dal punto di vista energetico e alimentato solo da energie pulite.
«Un Cerchio di acciaio, Rosso. Un anello che abbraccia - passando sotto il nuovo Ponte per Genova - un territorio di ferro, acqua, cemento e asfalto. Il Cerchio Rosso di acciaio, memoria di una potente tradizione di altoforni, gru, carroponti, corre attorno ai luoghi più vicini alla tragedia del Morandi del 14 agosto 2018. Li abbraccia senza separarli dal loro contesto, ma anzi legandoli tra loro, […] salda tra loro le parti separate con un percorso ciclo/pedonale e distribuisce l’energia rinnovabile prodotta dai collettori solari - termici e fotovoltaici - presenti sui tetti degli edifici, dalla Torre del Vento e dalle pavimentazioni piezometriche (che contribuiscono simbolicamente al bilancio energetico) convertendo in energia i flussi che percorrono il nuovo Ponte e il Cerchio. Energia e movimento che confluiscono nella Torre del Vento». Così Stefano Boeri, capogruppo del team che ha vinto il concorso, apre il Manifesto che sintetizza i punti cardine secondo i quali il progetto si struttura.
Il cerchio rosso d’acciaio è un percorso ciclopedonale che attraverserà per 1570 metri il quadrante Valpolcevera, passando sotto il nuovo ponte progettato da Renzo Piano per quasi 50 ettari. Correrà a un'altezza da 5 a 20 metri, attraversando aree per lo sport, giardini botanici, una green factory ossia un campus per aziende innovative. L’energia sarà stoccata in due centri di raccolta, uno dei quali sarà il gasometro in zona Colisa, il quale sarà recuperato. La consegna del progetto esecutivo è prevista per la fine di febbraio del prossimo anno.
Dopo la verifica di tutti i requisiti, si è proceduto infatti all’aggiudicazione definitiva e si apre ora l’avvio di una fase di informazione e partecipazione, come da disciplinare di gara. Un percorso grazie al quale sarà possibile - insieme ai progettisti - incontrare cittadini, comitati, associazioni di volontariato, associazioni di categoria, stakeholders e tutti coloro che vorranno esporre perplessità, fornire consigli, idee, esprimere desiderata per la stesura finale del Progetto Urbano di rigenerazione.
Martedì 8 ottobre 2019, alle ore 12, nella sala conferenze dell’Istituto Don Bosco di Sampierdarena viene presentato pubblicamente il progetto del Parco del Ponte dall’architetto Stefano Boeri. Lo stesso Istituto Don Bosco ha messo a disposizione due locali dove verrà ospitato un front office nel periodo dal 9 al 31 ottobre 2019. Al loro interno si avrà la possibilità di esporre le tavole progettuali e proiettare materiale riguardante il progetto.
Nei locali saranno presenti i rappresentanti della Direzione Urban Lab e dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Genova. Durante questo periodo verranno organizzati anche specifici incontri con i progettisti e incontri con la stampa per l’aggiornamento delle attività del percorso di partecipazione. Inoltre, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini di Genova, è previsto un momento conviviale aperto alla cittadinanza, un’occasione per incontrare in maniera informale i cittadini.
Al termine di questa fase di informazione e partecipazione inizierà la progettazione preliminare, a cui seguirà quella definitiva ed esecutiva. La consegna del progetto esecutivo è fissata alla fine di febbraio del prossimo anno. Il Comune di Genova a seguito del crollo del Ponte Morandi aveva deciso di intraprendere un processo di rigenerazione urbana non soltanto per ricostruire il manufatto distrutto, ma per riqualificare la parte di città colpita dall’evento. Lo strumento che è stato scelto è il concorso Il Parco del Ponte bandito dal Comune di Genova in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova ed il Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC).
31 in totale le proposte ideative pervenute, 6 i finalisti del concorso - scelti nel giugno di quest’anno - chiamati a produrre un approfondimento con planimetrie, foto aeree, render, sviluppi progettuali, illustrazione tecnica e relazione economica. Dai 6 la Giuria internazionale composta dal prof. Arch. Franco Zagari (Presidente) e dagli architetti Alessandra Oppio, Carlo Calderan, Manuel Ruisanchez, Benedetto Camerana ha optato per la proposta del Gruppo Boeri.
«Si tratta di un altro importante risultato per la città. Un progetto che darà grande valore ad un’area molto vasta e avrà anche la possibilità di aiutare nel percorso di riqualificazione e rigenerazione dei quartieri limitrofi che oggi stanno subendo le criticità legate alle attività di cantiere per la realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera - spiega il Sindaco di Genova Marco Bucci - Quest’opera di riconversione darà un valore aggiunto ad una importante parte di Genova e si inserisce in quel percorso di crescita e sviluppo iniziato con l’insediamento della nostra amministrazione che la tragedia del ponte aveva rallentato: con grande orgoglio seguiremo la progettazione e realizzazione di questo progetto convinti del valore, anche simbolico, che avrà».
«Con l'aggiudicazione del bando si compie un passo decisivo per la riqualificazione di questa parte di Genova, la più colpita dalla tragedia di Ponte Morandi - afferma il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - Stiamo lavorando su tutti i fronti, sia per ridare il più rapidamente possibile alla città il suo ponte, sia per rigenerare una parte importante di Genova e donare uno spazio di socialità a una zona troppo a lungo trascurata. Siamo certi che il progetto, anche grazie alla fase di ascolto, risponderà in pieno alle esigenze e alle aspettative dei cittadini della Valpolcevera».
«I progettisti ascolteranno operatori, associazioni, comitati e tutti coloro che si aspettano di vedere ricrescere intelligentemente questa parte di città - dice l’Assessore comunale all’Urbanistica e Progetti di riqualificazione, Simonetta Cenci - Sarà un compito difficile per i progettisti riuscire ad integrare le varie esigenze economiche, ambientali e sociali. Siamo sicuri che insieme riusciremo a raggiungere un grande risultato di livello internazionale. Grandi aziende, fondazioni e associazioni di categoria hanno già dimostrato grande interesse per il futuro del Parco del Ponte anch’esse fiduciose nella rinascita della valle. Ringraziamo per il supporto ERG, MSC, PSA, Compagnia di San Paolo, Ordine degli Architetti Nazionale, Ordine degli Architetti Genova, YCI».
«Ringraziamo l’amministrazione comunale di Genova - ha sottolineato Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - per aver creduto in questa tipologia di concorso: aperto con requisiti ex post, in due gradi, rapido, che riconosce un compenso a tutti gli ammessi al secondo grado (sei) e l’affidamento al vincitore degli altri livelli della progettazione. Il Consiglio Nazionale ha investito in questo concorso con l’obiettivo di farne un modello ed una via innovativa, nel nostro Paese, per la progettazione di opere pubbliche di architettura e di rigenerazione urbana in quanto garantisce qualità, trasparenza, legalità, tempi brevi e certi.Per queste sue caratteristiche e con queste finalità ha chiesto e ottenuto di presentarlo a Parigi il prossimo 25 ottobre nella prestigiosa sede dell’UNESCO, tra le quattro best practices internazionali selezionate congiuntamente dall’ Unione Internazionale Architetti (UIA) e dal Consiglio Architetti d’Europa (CAE)».
Articolo tratto da www.mentelocale.it