Nel secondo trimestre i prezzi delle case scendono dello 0,1% su base annua (il dato era pari a -0,2% nel trimestre precedente) e crescono dello 0,3% rispetto al periodo precedente. Secondo i dati diffusi questa mattina, 4 ottobre, dall’Istat, continua quindi il percorso di assestamento delle quotazioni, in un quadro di sostanziale stabilità, dopo le costanti e pesanti perdite della lunga crisi immobiliare (pur con differenze a livello territoriale, che però l’Istat non rileva).
Secondo le stime preliminari dell’istituto di statistica, la lieve flessione tendenziale registrata da marzo a giugno «è dovuta esclusivamente ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui variazione torna ad essere negativa (-0,3%, dopo essere risultata nulla nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni nuove, invece, registrano una variazione positiva pari a +0,1%».
Su base congiunturale il rialzo dell’indice dei prezzi delle case «è dovuto all’aumento dei prezzi sia delle abitazioni nuove (+0,3%) sia delle abitazioni esistenti (+0,2%)».
Questa dinamica si registra a fronte «di una crescita del numero degli immobili residenziali compravenduti (+3,8% rispetto al secondo trimestre del 2016, in base ai dati dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate) – ricorda l’Istat – ininterrotta dal secondo trimestre 2015 ma che si riduce di ampiezza per il quarto trimestre consecutivo dopo il picco di +23,2% del primo trimestre 2016».
In media, nel primo semestre del 2017, «rispetto allo stesso periodo del 2016, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dello 0,2%, sintesi di un calo dello 0,3% per quelle nuove (il cui peso sull'indice generale è poco più di un quinto) e dello 0,2% per quelle esistenti».
Il calo dei prezzi delle case si è bloccato. Si tratta di un andamento ormai consolidato poiché i dati pubblicati oggi dall'Istat si confermano in linea con i precedenti. Nel primo trimestre 2017, secondo le stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) non varia rispetto al trimestre precedente e diminuisce dello 0,1% nei confronti dello stesso periodo del 2016 (era -0,3% nel trimestre precedente).
La lieve flessione tendenziale dell'IPAB è dovuta esclusivamente ai prezzi delle abitazioni nuove la cui variazione torna ad essere negativa (-0,4% da +0,5% del
trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni esistenti, invece, per la prima volta dal terzo trimestre del 2011, registrano una variazione nulla dopo ripetute variazioni negative. Questa
dinamica dei prezzi delle abitazioni si manifesta in presenza di una crescita ancora sostenuta (ininterrotta dal secondo trimestre 2015) del numero degli immobili residenziali compravenduti:
+8,6% rispetto al primo trimestre del 2016 secondo i dati diffusi dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate.
Il tasso di variazione acquisito dell'IPAB per il 2017 risulta pari a -0,2%.
Guardando la serie storica dell'IPAB, disponibile dal 2010, i dati più recenti sembrano segnare la fine del calo prolungato dei prezzi delle abitazioni iniziato
nel 2012, sebbene non si intravedano ancora segnali di ripresa.
Con i dati del primo trimestre 2017 sono stati aggiornati i pesi con i quali le abitazioni nuove e quelle esistenti contribuiscono al calcolo dell'IPAB. Si riduce ulteriormente il peso delle
abitazioni nuove, pari ormai a poco meno di un quinto (nel 2010 era circa un terzo).